TELERIABILITAZIONE: DALLE ESPERIENZE ALL’IMPLEMENTAZIONE PRATICA

21 Giugno, 2021

Venerdì 18 giugno si è svolto il Webinar della società italiana di Riabilitazione neurologica sulla teleriabilitazione discutendo insieme ai maggiori esperti per trovare delle strategie implementative.
La Sirn, fin dalla sua costituzione del 2001, ha subito posto attenzione allo sviluppo della teleriabilitazione. Sono passati vent’anni, un’era geologica, in termini di sviluppo tecnologico e ora, anche sotto la spinta del covid, il lungo percorso di sviluppo e implementazione appare essere concretizzabile. Indubbiamente la pandemia ha prodotto una forte accelerazione nello sviluppo della telemedicina delle tecnologie digitali coinvolgendo anche chi era scettico rispetto a questo sviluppo.
La strada ormai è segnata e lo sviluppo sarà ineludibile. Tuttavia non bisogna abbandonare il rigore e l’appropriatezza dell’utilizzo, anche della teleriabilitazione. Il rischio è infatti che venga fatta passare per teleriabilitazione qualsiasi attività generica di promozione dell’attività fisica e cognitiva, anche basata sul gaming generico. E’ questo aspetto che ha sottolineato il dottor Tonin portando le evidenze che supportano come anche a distanza la riabilitazione deve essere basata sulla dimostrazione della sua efficacia. Il dottor Corea ha fatto vedere come si possa parlare di sistema di telemedicina integrato all’attività normale partendo dalla neurologia per l’acuto fino al supporto riabilitativo.
Anche la teleriabilitazione in età evolutiva gioca un ruolo molto importante soprattutto nella teleriabilitazione cognitiva come ha fatto notare la dottoressa Morelli dell’Istituto Santa Lucia di Roma. Il supporto non solo riabilitativo ma anche socio riabilitativo con il coinvolgimento della scuola potrebbe essere facilitato dalla telemedicina. Il dottor Gabrielli direttore del Centro nazionale per la telemedicina e le nuove tecnologie assistenziali dell’Istituto superiore di sanità conferma questa prospettiva sottolineando come nel nuovo documento sulla tele riabilitazione sarà incluso anche l’attività verso il reinserimento scolastico. Nella sua relazione ha descritto le recenti tappe di sviluppo e di implementazione della telemedicina inclusa la tele riabilitazione il cui documento dovrebbe essere presto all’attenzione, della conferenza Stato-Regioni. Ha affermato che la strategia migliore è quella dell’implementazione per piccoli passi e che presto ci sarà una consensus Conference tra tutti coloro che si occupano di telemedicina organizzata dall’istituto superiore di sanità.
Un aspetto molto importante è quello della valutazione a distanza intesa come una standardizzazione validata alla base della definizione del progetto riabilitativo individuale. Esistono già sistemi validati sotto forma di questionari e di scale che possono essere applicati a distanza senza grossi problemi. Il dottor Iannaccone ha presentato l’esperienza del San Raffaele di Milano soprattutto nella teleriabilitazione cognitiva. Ha evidenziato l’urgenza di definire una specifica tariffazione in modo che il privato possa sviluppare una implementazione economicamente compatibile. Questo concetto è stato rinforzato dall’ultimo relatore, il dottor Calabrò, che dopo aver presentato una serie di interessanti ricerche è il sistema di presa in carico a distanza delle persone con gravi cerebrolesione acquisita, ha sottolineato come per passare dalla tele riabilitazione applicata in ricerca alla implementazione pratica della telemedicina occorre un sistema di tariffazione che possa rendere economicamente sostenibile questo modello di intervento.La definizione di una specifica tariffazione è una cosa prevista per il futuro ma attualmente l’unico modo per velocizzare l’implementazione è stato quello dell’equiparazione della visita a distanza con quella in presenza mantenendo la stessa tariffazione come ha sottolineato il dott. Gabbrielli.
In sintesi, dobbiamo pensare alla telemedicina e alla teleriabilitazione non come un sistema dove si traspone automaticamente quello che viene fatto in presenza. Occorre, invece, pensare ad un “sistema di telemedicina” fortemente integrato con la digitalizzazione dei dati clinici e come uno strumento per mantenere a distanza il contatto con il paziente e il Care Giver. Questo si può ottenere non solo con la televisita ma anche con messaggistica asincrona, con i racconti dell’andamento della patologia da parte del paziente e del Caregiver anche valutando l’aspetto narrativo di questa interazione. Inoltre, La telemedicina ci permette di poter pensare a team di esperti dedicato al paziente prescindendo dalla localizzazione fisica.
Per l’implementazione della telemedicina nella pratica quotidiana probabilmente occorrerà superare il concetto di tariffazione della televisita. Sarà necessario pensare alla più generale presa in carico, in particolare delle condizioni di cronicità, prevedendo dei pacchetti di attività mirate alla cura del paziente. E’ così che il modello di business potrebbe essere basato su una sorta di “abbonamento” che possa comprendere non solo gli interventi di telemedicina ma anche tutti gli altri interventi necessari per la condizione specifica.
Tutto questo rimane ancora teorico e va dimostrato nella sua applicabilità e nel suo rapporto costo-beneficio. Per sviluppare questa prospettiva non occorre solo tener conto della compatibilità economica ma anche dell’efficacia in termini di miglioramento dello stato di salute. Questo è stato solo l’inizio di un processo che vedrà la società italiana di riabilitazione neurologica parte attiva nello sviluppo dell’implementazione della telemedicina, della tele-riabilitazione e della medicina digitale in generale.