
Oltre 430 iscritti (ai quali si aggiungono i molti relatori), sessioni di altissimo livello, un rinnovato focus sui temi della neuroriabilitazione nello sguardo dei tanti medici in specializzazione e giovani specialisti convenuti a Riva del Garda (TN).
Si è concluso ieri il XXII congresso Sirn, Società Italiana di Riabilitazione Neurologica, dal titolo “Movimento, esperienza ed emozione: percorsi in neuroriabilitazione tra scienza e coscienza”. Numerose le sessioni – anche intersocietarie – che hanno sviscerato temi quali le patologie del sistema nervoso periferico, del midollo spinale, le problematiche neurovegetative e dell’area sacrale, lo stroke, le patologie neurodegenerative, le patologie extrapiramidali e neuromuscolari, ma anche temi come le problematiche connesse al fine vita, la pandemia, la ristrettezza nelle risorse disponibili, l’incremento della multi professionalità e l’opportunità del lavoro in team, le carenze di personale in sanità, l’affermazione della centralità del territorio
«Ci aspettavamo molti partecipanti – spiega il presidente Sirn Mauro Zampolini – ne sono arrivati molti di più. Ci stanno molto a cuore i contenuti di altissima qualità scientifica, ma anche la presenza dei giovani: dobbiamo puntare su di loro e fare innamorare sempre più giovani medici alla riabilitazione e alla neuroriabilitazione, per il futuro della nostra materia e del bene dei pazienti. Il congresso è stato un viaggio dalla ricerca di base alla implementazione clinica della riabilitazione. Tutto questo è stato discusso tenendo conto della dimensione etica e della centralità della persona».
«Il Trentino e la Sirn hanno vinto la scommessa – gli fa eco il presidente del congresso, Jacopo Bonavita – abbiamo puntato molto sulla qualità delle relazioni, sull’approccio multidisciplinare e sulla forza delle reti. Torniamo a casa con la voglia di fare ancora meglio nel nostro lavoro, in rete, a livello nazionale».
Al termine del congresso, l’annuncio: nel 2024 l’appuntamento si svolgerà a Firenze. Il tema portante sarà la sfida che le intelligenze artificiali pongono al mondo della neuroriabilitazione, per coglierne le opportunità e prevenirne i rischi.












